La recente lettera aperta pubblicata da Steve Jobs sui sistemi di protezione dei diritti d'autore ha sollevato un polverone.
In sintesi (per chi non l'avesse letta) il buon Stefano Lavori sostiene che sono le major discografiche a volere il DRM e che lui ne farebbe volentieri a meno (e ci credo...) e che il DRM per essere sicuro deve essere segreto (su questo, invece, ci sono diverse scuole di pensiero) altrimenti la major non gli farebbero vendere la musica.
La lettera, ovviamente, è nata dal fatto che molti paesi in Europa stanno varando leggi che, a tutela del cittadino, obbligano i DRM ad essere interoperabili.
Alla fine, visto che la maggior parte delle case discografiche hanno sede in Europa, scarica il barile su di loro e dice agli europei di lamentarsi con loro.
Di tutto il polverone alzato voglio segnalare una lettera aperta scritta dal Coral Consortium che ha sviluppato un
DRM interoperabile che potrebbe (a detta loro) essere integrato in iTunes. Tale DRM verrebbe accettato dalle major visto che fanno quasi tutte parte del consorzio.